La scoperta della serialità di un’arte che consideriamo esempio supremo di originalità emerge dalla visita a qualsiasi collezione di scultura classica. Il gusto per la serialità e lo sviluppo di tecniche per la realizzazione di repliche è un segno della scarsa vitalità dell’arte romana oppure la sensibilità per la sfida tecnica della copia rivela l’originalità di questa produzione?

Anna Anguissola insegna archeologia classica e dirige la Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium dell’Università di Pisa. Si occupa di storia dell’arte e dell’architettura greca e romana e coordina progetti di ricerca sul campo e scavi archeologici a Pompei (PRAEDIA – Pompeian Residential Architecture: Environmental, Digital, Interdisciplinary Archive) e a Hierapolis di Frigia in Turchia (come membro della Missione Archeologica Italiana – MAIER). È stata docente e ricercatrice presso l’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera e l’Università Friedrich Alexander di Erlangen. Ha condotto attività di ricerca presso numerosi istituti e atenei internazionali, tra cui il Getty Research Institute, l’Institute for Advanced Study di Princeton, la Fondazione Hardt per l’Antichità Classica, l’American Research Institute a Istanbul, l’American Academy a Roma, l’Università di Losanna, il Corpus Christi College Oxford, l’École Normale Supérieure in Paris. Nel 2018, le è stato assegnato un premio “Antonio Feltrinelli Giovani” dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Ha curato le mostre “Recycling Beauty” (2022-2023) e “Serial Classic” (2015) alla Fondazione Prada, insieme a Salvatore Settis, e la mostra “Amori divini. Miti greci d’amore e trasformazione” (2017) al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, insieme a Carmela Capaldi.