Città e cultura materiale come spazi condivisi: innovazione, ripetizione, metamorfosi
Gli oggetti prodotti dall’uomo non sono entità formali autonome; essi hanno sempre mostrato diversi ordini di somiglianza reciproca.
Il Classicismo vedeva le singole opere d’arte come applicazioni specifiche di regole generali definite in forma scritta o illustrata.
Il Romanticismo e più tardi l’Espressionismo hanno visto un limite nell’obbedienza della forma alla regola, e l’hanno sostituita con il concetto di “ispirazione”, spostando così l’attenzione dal risultato del lavoro al suo autore, e introducendo nell’arte un aspetto “psicologico” che sembrava fino ad allora assente o implicito. L’idea che la forma sia la semplice metamorfosi di un sentimento soggettivo è tuttavia incapace di descrivere il senso di familiarità o somiglianza reciproca che noi osserviamo tra i prodotti umani, siano essi città, opere d’arte, od oggetti tecnici. La forma dell’architettura e della città appare come qualcosa che si modifica nel tempo seguendo le proprie leggi, e che è collaudata e rinforzata dalla propria abilità di rispondere ai compiti richiesti dalle condizioni naturali, dagli individui e dalla società.
Nato a Milano nel 1955, ha conseguito il Bachelor of Science in Art and Design presso il Massachusetts Institute of Technology nel 1978 e la Laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1979, dove è Professore Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana e docente al Dottorato di Progettazione Architettonica e Urbana. È stato visiting professor ad Harvard nel 2013 ed ha partecipato in qualità di docente a numerosi seminari di progettazione e teoria urbana presso la Syracuse University di Firenze, l’ETH di Zurigo e l’Universidad Politécnica di Madrid.
Insieme allo studio Cino Zucchi Architetti ha progettato e realizzato negli anni molti edifici pubblici, residenziali e commerciali, una serie di progetti di spazi pubblici, progetti per il ridisegno di aree agricole, industriali e storiche ed ha partecipato a numerosi concorsi liberi e a inviti nazionali e internazionali. Tra i lavori più noti dello studio vi sono il master plan per l’area di Keski Pasila a Helsinki, gli edifici residenziali e per uffici nell’area ex Alfa Romeo a Milano, l’edificio per uffici di Group M ad Assago (Milano), gli Headquarters Salewa a Bolzano, il nuovo centro direzionale Lavazza, il magazzino automatizzato di Pedrali e la ristrutturazione e l’ampliamento del Museo Nazionale dell’Automobile a Torino e complessi residenziali a Milano, Parma, Ravenna e Bologna.

Ha pubblicato saggi e recensioni sulle principali riviste di Architettura ed è autore di numerosi libri.