Conseguenze di 40 anni nei panni di altri.
Cosa significa passare la vita con il volto, la voce, la gestualità, i tic delle celebrità dello spettacolo e della politica? Lo svelerà il celebre trasformista Dario Ballantini, nel racconto del retroscena, degli incontri faccia a faccia imitatore – imitato, con relative conseguenze tragicomiche di una carriera sia televisiva sia teatrale totalmente vissuta nei panni degli altri.
Figlio e nipote d’arte, Dario Ballantini (Livorno 1964) alterna la sua carriera di pittore e trasformista comico dal 1983 e da allora non ha più smesso di impersonare ed interpretare personaggi con il suo particolare trasformismo: una sorta di moderno Alighiero Noschese.
Conosciuto dal pubblico nel programma Striscia la Notizia, dal 1994 ha interpretato 70 personaggi, partendo da Dario Fo e dal primo politico imitato Ignazio La Russa. Negli anni ha moltiplicato il numero delle sue trasformazioni di successo, tra cui hanno spiccato lo stilista Valentino, Montezemolo, Gianni Morandi, Nanni Moretti, Vasco Rossi, Valentino Rossi, Sergio Mattarella, Papa Francesco, Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Mario Draghi e decine di altri.

In teatro ha esordito nel 1987 con compagnie dialettali proseguendo negli anni coi suoi spettacoli di trasformismo, una pièce dedicata a Petrolini nel 1994, per la quale ha ricevuto il “Premio Ettore Petrolini; l’omaggio  a Lucio Dalla con “Da Balla a Dalla – Storia di un imitazione vissuta” in scena  tutt’oggi dal 2014 ed il nuovo spettacolo “Lo Spettacolo di Ballantini – conseguenze di 40 anni nei panni di altri” dove racconta episodi curiosi, retroscena dei faccia-faccia con i personaggi imitati e relative conseguenze tragicomiche di una carriera televisiva e teatrale.

Per il cinema ha lavorato tra gli altri con Alessandro Benvenuti, Silvano Agosti, Pupi Avati, Paolo Virzì, Leonardo Pieraccioni, Giovanni Veronesi e Roan Johnson.

Di lui Antonio Ricci ha scritto “doppio, multiplo di se stesso, invasato, posseduto e possessore, fosco e candido, inquietante sempre”.

In radio è stato conduttore e co-autore per 3 anni del programma “Ottovolante” a Radio 2 che gli è valso il premio Flaiano nel 2013.
Ballantini è anche un noto pittore neoespressionista, dopo il liceo artistico a Livorno negli anni ’80, ha iniziato ad esporre nel 1985 fino ad oggi in gallerie, musei, spazi culturali di tutto il mondo, ottenendo il consenso di importanti critici d’arte.
E’ ossessionato dal vuoto di fondo di un mondo pieno di varianti infinite. Ritrae spesso un volto anonimo, apportando mutamenti di un tema dai contorni anche mentali di una maschera, l’uomo che siamo chiamati ad essere.

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